martedì 30 dicembre 2008


Perdona, e dimenticherai.

(Elisa). Me?... I hope so.

A fare i conti sulla vita non sono mai stata molto ferrata, a fare i conti con la vita mi ci troverei invece, volentieri.
Un po' mi rassicura questo suo essere avvertita e scandita come femminile, mi sembra di sentirla un po' più vicina a me, forse prevedibile, magnificamente estrosa e fantasiosa come tutte le piccole donne di questo pianeta.
Buffo pensare a come noi uomini ci inventiamo a volte le cose più strane per puntellare di segnali luminosi il percorso così tortuoso delle nostre vite.. il bilancio di fine anno è uno di queste.
Bilancio quasi sempre in rosso, perchè analizzato avendo una fretta terribile di abbandonare il sacco che grava sulla nostra schiena e sulla nostra mentre-cuore, abbandonarlo sull'ultima pagina di un calendario consumato da ansie, croci, asterischi e molti, moltissimi punti interrogativi.
Affido a queste parole "Perdona, e dimenticherai" il mio augurio di serenità saggia, che possa volare sopra tutti noi e prenderci in mano, per rialzarci e librarsi su una nuova avventura.

mercoledì 17 dicembre 2008


Socchiudere gli occhi alla vita, mentre ti rincorre ai lati.

lunedì 1 dicembre 2008


"Confesso che la ragione si smarrisce di fronte al prodigio dell’amore,

strana ossessione che fa sì che questa stessa carne, della quale ci curiamo tanto poco

quando costituisce il nostro corpo,

preoccupandoci unicamente di lavarla, di nutrirla e - fin deve è possibile - d’impedirle che soffra, possa ispirarci una così travolgente sete di carezze

sol perchè è animata da una individualità diversa dalla nostra.

Di fronte all’amore, la logica umana è impotente, come in presenza delle rivelazioni dei Misteri… Con la maggior parte degli esseri umani, i più lievi, i più superficiali contatti bastano,

o persino superano l’attesa;

ma se essi si ripetono, si moltiplicano attorno a un unico essere sino ad avvolgerlo interamente; se ogni particella di un corpo umano si impregna per noi di tanti significati conturbanti

quante sono le fattezze del suo volto;

se un essere solo, anzichè ispirarci tutt’al più irritazione, piacere o noia,

ci insegue come una musica e ci tormenta come un problema,

se trascorre dagli estremi confini al centro del nostro universo,

e infine ci diviene più indispensabile di noi stessi,

ecco verificarsi il prodigio sorprendente,

nel quale ravviso ben più uno sconfinamento dello spirito nella carne

che un mero divertimento di quest’ultima. (Boris Pastèrnak)

mercoledì 19 novembre 2008


Le tre regole di lavoro:
1. Esci dalla confusione, trova semplicità.
2. Dalla discordia, trova armonia.
3. Nel pieno delle difficoltà risiede l'occasione favorevole.

domenica 16 novembre 2008


Aspetto, passano i treni, il caso, gli sguardi.
Ma io non voglio i cieli nuovi.
Voglio stare dove sono già stato.
Con te, tornare. Quale immensa novità tornare ancora,
ripetere, mai uguale, quello stupore infinito!
E finché tu non verrai, io rimarrò alle soglie
dei voli, dei sogni, delle scie.
Immobile.


(P. Salinas)

martedì 11 novembre 2008

Per Pupi mia. Buon compleanno sole mio.


Qualche riga, per ricordarti perchè sei cosi speciale per molte persone, per ricordarti perchè sei luce per me.

Perchè ti fai Varese-Milano-Padova perchè ci credi, profondamente ci credi in tutta quella miriade di interessi che non permetterai si spengano mai.
Perchè sei venuta a prendermi in pieno luglio per andare al concerto e regalare a Lauretta una delle sere più belle di quest'anno.
Perchè quando mi hai detto "Se vuoi prendo il treno e vengo a Roma", era esattamente cosi. L'avresti fatto a un mio cenno.
Per tutte le canzoni che mi hai inviato, perfettamente in linea con le mie tristezze o le mie gioie di quel giorno.
Perchè sei capace di scelte coraggiose, mai scontate, intrise di speranza e tenacia, mai arrendevoli, si tratti di andare a La Verna o di metterti in discussione a tutto tondo.
Perchè mai ho letto nei tuoi occhi o nelle tue parole banalità, volgarità, povertà, ruvidezza.
Perchè mi fai ridere quando pasticciamo con tutte quelle "f" e penso a che bella testa hai...
Perchè chissenefrega di quanti psicologi ci sono in giro, per fortuna c'è Pupi mia che fa un baffo a tutti.
Perchè sei respiro a pieno e mai soffocato, vagheggiamento e mai costrizione, dubbio e mai assioma, curiosità e libertà allo stato puro, tenerezza e abbraccio immenso in tutte le ore della mia vita, più ampia da quando si riempie anche di te.

Buon compleanno Giusy.

Ti voglio bene, immensamente.
Laura


Voglio, avrò —
se non qui,
in altro luogo che ancora non so.
Niente ho perduto.
Tutto sarò.

Fernando Pessoa

"Sarebbe splendido
amare veramente,
riuscire a farcela
e non pentirsi mai.
Non è impossibile pensare un altro mondo
durante notti di paura e di dolore
assomigliare a lucertole nel sole
amare come Dio
usarne le parole.
Sarebbe comodo
andarsene per sempre
andarsene da qui
andarsene così."



Amare come Dio.

mercoledì 27 agosto 2008


Just feel so.

sabato 19 luglio 2008

Eppure ci sei riuscito.


"Perchè non puoi dire di no?"
"Perchè no. E basta. Perchè è il mio lavoro. E basta. Perchè non posso deluderli. E basta.
Tutta la mia vita è stata un - è così e basta - ".

E ti strideva la voce in quelle ultime parole, in quel finale di frase che suonava come una protesta.
A chi ora ha deciso per te, te che non l'aspettavi, forse anche a chi ti ha messo me lungo la tua strada.
La mia stranezza a volte incomprensibile, la mia non convenzionalità così lontana dal nodo (troppo) stretto della tua cravatta, il mio essere spesso senza filtro nel dirti delle mie emozioni e dei miei desideri, tutto questo costituiva per te, all'inizio, forse un sorso di acqua fresca.
Un pit-stop inatteso, pazzo, stralunato, pasticciato, che ti ha forse fatto innamorare molto tempo fa.
Ma ripresoti da quel momentaneo cerchio alla testa, i tratti di pastello fuori dai margini del tuo disegno non potevi ignorarli più, e hai cominciato a rimproverarli, prenderli in giro, gridarci contro, non sopportarli.. ma quella ero io, quella sono io.
E cosi hai sempre cercato di riportarmi dentro quell'album, tuo come quello di altri milioni, il perchè non lo so ancora.
Eppure ci sei riuscito. Forse non nel cambiarmi nelle cose che più ti danno fastidio, ma nell'essere infastidita di fronte a quelle che tu hai sempre giudicato in me come debolezze, imperdonabili puerilità non adatte ad una "futura psicologa".
(P.S. Tu negli psicologi non ci credi.)
Eppure ci sei riuscito.
A farmi cambiare persino tono della voce a momenti, quella ruvidità di risposta che una volta non conoscevo ora mi appartiene; hai fatto sì che io imparassi a difendermi troppo presto da un bene trasformatosi in non so bene io che cosa...
Ma quando ho dovuto cominciare a difendermi, a turno, dalla tua assenza, dalle tue cattiverie, dalle tue lontananze, dal dolore per non vederti star bene, la forza che ho dovuto esibire nei tuoi confronti... è diventata parte di me.
E' diventata diffidenza, sospetto, a volte disincanto maledettamente cinico, è diventata non riuscire più a sognare senza pensare a cosa avresti detto tu..

Io non bevo mai il caffè prendendo la tazza con entrambe le mani.
L'ho fatto solo con te un mese fa, e tu convinto che fosse la mia ennesima stranezza.
Quella che io, bistrattata e ai minimi termini, speravo ti potesse lasciare almeno un po' di me, e che tu, manco a dirlo, hai preso come ennesima riprova del fatto che "non potremmo stare insieme mai".
La tazza con due mani, il parlare con gli animali, avere opinioni politiche diverse dalle tue..
Penso che la tua vita potrebbe essere migliore se non fossero queste cose a contare per te..

giovedì 17 luglio 2008

Partenze


E poi, a tratti, impastata di te.
Senza motivo, senza ragione certa, senza un perchè logico.
Mi hai fatto molto, molto. Molto male, soprattutto.
La ferita non brucia, non brucia ancora, non si è ancora creata, è ancora tutto un grumo di te.
E ritrovarmi con la voce che trema a chiederti "Che significa qualcosa di grave?", e capire per un brivido lungo la schiena che significa volerti bene, che significa voler bene.
E anche se si tratta di una partenza, volerti bene è questo, è non riuscire ancora a rialzarmi dalla terra in cui mi hai sbattuto, e voler solo solo solo e soltanto poter dare qualcosa, qualsiasi cosa per evitarti questa sofferenza.
E sentirmi lacerata come se a partire dovessi essere io, e sentirmi capace di giocare ogni carta, se solo fosse possibile non sentirti con quel sorriso chiuso in gola.
Non ci rendiamo conto di quanta forza ci sia nell'amare, nel voler bene; quanta luce in potenza ci sia in questo gioco d'amore, qualunque sia l'oggetto di questo amore.
E vorrei poter tornare indietro a quando il nostro pensarci era solo sorriso, era solo futuro, era solo bello, era solo svegliarsi con la tua telefonata e non aver paura di te.
Non vorrei tu mi avessi mai guardata con indifferenza, quello sguardo mi brucia più delle tue parole troppo sbadatamente buttate su di me.
Vorrei poter rientrare nella tua lista, vorrei tu fossi stato quello giusto, vorrei tu ti rendessi conto che, amore mio, nessuno ce la darà mai più indietro questa avventura di Vita.
Che molto spesso le seconde possibilità non si presentano con questo nome addosso, e che poi non tornano. Non tornano, e rimanere invischiati in un avanzo di felicità è un attimo.

"Prendimi
che il mondo gira a vuoto
e tienimi per mano mentre poi cadiamoci giù
da un cielo che
perdendo tutto il suo sereno
all'improvviso cambia "


lunedì 7 luglio 2008


Gli uomini non cambiano
prima parlano d'amore e poi ti lasciano da sola,
gli uomini ti cambiano
e tu piangi mille notti di perché.
Invece, gli uomini ti uccidono
e con gli amici vanno a ridere di te.
Piansi anch'io la prima volta
stretta a un angolo e sconfitta,
lui faceva e non capiva
perché stavo ferma e zitta.
Ma ho scoperto con il tempo
e diventando un po' più dura
che se l'uomo in gruppo è più cattivo
quando è solo ha più paura.
Gli uomini non cambiano
fanno i soldi per comprarti
e poi ti vendono
la notte, gli uomini non tornano
e ti danno tutto quello che non vuoi!
Ma perché gli uomini che nascono
sono figli delle donne
ma non sono come noi ..
Amore gli uomini che cambiano
sono quasi un ideale che non c'è
sono quelli innamorati come te..


Ti giuro che la ascolterò
fino a quando non avrò la nausea
di te e del tuo schifo.

domenica 22 giugno 2008

Were you worth?


Stasera caldo, caldissimo.

Nemmeno un filo d’aria, nemmeno un respiro a pieni polmoni per la mia mente stanca.

Tutte le volte sembra esserci sempre un non-senso con te, con le tue provocazioni, le tue parole dette apposta o per sbaglio, non lo capirò mai…

Quel tuo particolare, prepotente modo di invadermi e pervadermi le giornate, accompagnarmi per mano fino all’ultimo gradino della scala, suggerirmi con il tuo dire e non dire ancora una volta fiducia in te, per poi scendere, all’improvviso e di tutta fretta e lasciarmi li, a pochi centimetri dal trampolino.

E da li in poi non ci sei, hai già deciso che non ci sarai ma io come una folle penso che quel tuo non essermi accanto sia un tuo modo di incoraggiarmi.

E invece non c’è proprio di nulla di coraggioso nel tuo fare e nel tuo dire, non c’è intenzione di fiducia in quei pochissimi pioli fatti insieme a me.

Chi mi vuole bene sale con me e si butta con me,

o è li sotto pronto a darmi l’asciugamano a bordo piscina.

Were you worth?

giovedì 19 giugno 2008

Per voi, F. - L. - P. - V.


Per voi, che ora che sono caduta ci siete state e ci siete, tutto il giorno e tutti i giorni, in maniera discreta e forte insieme, forte tanto da riportarmi in quota.

Per F., che ha raccolto le mie prime lacrime ed è corsa ad accogliermi alla stazione nonostante l'esame il giorno successivo.
Per L., che ha passato con me la prima, difficile sera e che è riuscita a farmi sorridere per la prima volta dopo tre giorni con la sua immediatezza e la sua ostinazione che mi trascina sempre (e con la pizza alle 11 di sera... )

Per P., che ho l'impressione sia sempre nell'abbraccio che sento, e mi fa quotidianamente dono immenso della sua bellezza.

Per V., che ha lenito con pazienza ed immensa tenerezza le mie piaghe con il balsamo della condivisione e dell'ascolto.

Questa è solo per voi...

"I vostri amici sono i bisogni che hanno trovato risposta.
Sono il campo in cui seminare con amore
e mietere con riconoscenza.
Quando un amico vi apre la sua anima,
non abbiate paura di un "no" nella vostra mente, nè trattenete il suo "sì".
E, quando è silente, il vostro cuore continui a prestare ascolto al suo.

Perchè nell'amicizia,
senza parole,
tutti i pensieri, i desideri, le speranze

nascono e vengono condivisi
con una gioia che non ha bisogno di essere proclamata.
Quando dovete separarvi da un amico,
non addoloratevi.
Perchè quello che più amate in lui,

in sua assenza sarà più nitido.

E al vostro amico riservate il meglio di voi;

se deve conoscere il riflusso della vostra marea,

fate sì che ne conosca anche il flusso.

Perchè che cos' è per voi questo amico

se lo cercate solo per ammazzare il tempo?

Cercatelo sempre quando avete del tempo da vivere.

Perchè è suo compito rispondere al vostro bisogno,

non colmare la vostra vacuità.

E, nella dolcezza dell'amicizia,
lasciate che vi sia posto per le risa
e per la condivisione delle cose piacevoli.
Perchè il cuore trova nuova vita e ristoro

nella rugiada delle piccole cose"

Kahlil Gibran


Grazie amiche mie...





Lascia entrare

Lascia che la grazia si diffonda sulle cose...
non serrare la porta.
Datti all'ora assolata
e al cielo cupo
senza riserva;
fai del mare il tuo acquario
e della notte una coperta per il tempo del riposo.
Sciogli nella bellezza anche l'ultima fibra
e alla pura meraviglia
arrendi della mente i labirinti.
Semplice è l'atto che dura e non consuma
nella buia domanda del mondo
stare con misura.

Alberto Melucci - Mongolfiere