
"Confesso che la ragione si smarrisce di fronte al prodigio dell’amore,
strana ossessione che fa sì che questa stessa carne, della quale ci curiamo tanto poco
quando costituisce il nostro corpo,
preoccupandoci unicamente di lavarla, di nutrirla e - fin deve è possibile - d’impedirle che soffra, possa ispirarci una così travolgente sete di carezze
sol perchè è animata da una individualità diversa dalla nostra.
Di fronte all’amore, la logica umana è impotente, come in presenza delle rivelazioni dei Misteri… Con la maggior parte degli esseri umani, i più lievi, i più superficiali contatti bastano,
o persino superano l’attesa;
ma se essi si ripetono, si moltiplicano attorno a un unico essere sino ad avvolgerlo interamente; se ogni particella di un corpo umano si impregna per noi di tanti significati conturbanti
quante sono le fattezze del suo volto;
se un essere solo, anzichè ispirarci tutt’al più irritazione, piacere o noia,
ci insegue come una musica e ci tormenta come un problema,
se trascorre dagli estremi confini al centro del nostro universo,
e infine ci diviene più indispensabile di noi stessi,
ecco verificarsi il prodigio sorprendente,
nel quale ravviso ben più uno sconfinamento dello spirito nella carne
che un mero divertimento di quest’ultima. (Boris Pastèrnak)
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