venerdì 3 luglio 2009

a braccia lanciate

4.43 e spero che la mia speranza di vedermi raggiunta in queste pagine, prima o poi si possa dire concretezza.
L'assurdo, il non pensabile, l'indicibile.
Crepe di sofferenza si aprono davanti ai miei occhi, e per strane coincidenze in questi giorni mi si sono avvicinate tanto basta per avvertirne l'onda d'urto roboante.
Molta strada mi allontana dall'equilibrio indispensabile per ciò che vorrò fare.
Ma, sempre più, sono convinta che il pensare alle cose, e il poter essere aiutati a dividere in due le parole che pesano, servirebbe moltissimo.
A un uomo che arriva ad uccidere un collega e che forse avrebbe potuto non farlo.
Alla sofferenza che ora lui ha lasciato dietro di sè.
A tutti quei buchi irrisolti che corrodono e fanno cedere la struttura; non c'è possibilità di scampo.
Prima o poi cede; in un modo o nell'altro, in questa o quella forma, cederà.
E allora studio anche per questo; e allora ci credo anche per questo.
Notte perfetto migliore.
Anche per te.

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